I nostri obiettivi

Locali

¬ Informazione sulla storia della Base e sue funzioni operative
¬ Indagine sui nessi esistenti con l’Università di Pisa per ricerche scientifiche finalizzate
¬ Inchiesta sui rischi per la salute a causa della presenza di materiali molto pericolosi (armi ad uranio impoverito ed altro materiale sconosciuto)
¬ Denuncia dei costanti rischi nel trasporto nella nostra regione per via aerea, navale e su gomma di migliaia di tonnellate di ordigni bellici sconosciuti
¬ Denuncia dei continui strappi alla sovranità nazionale e alla legalità costituzionale che la presenza della base U.S.A. di Camp Darby comporta.
¬ Denuncia dello scarto tra dichiarazioni di principio di tanti amministratori locali e pratiche concertative con i comandi militari USA, NATO e italiani.

Generali

1. Chiusura, smantellamento e riconversione a fini non bellici della base U.S.A. di Camp Darby .
2. Battersi in tutte le istanze politiche, sociali, culturali e di movimento per inserire con forza nella agenda politica nazionale la questione delle basi e delle alleanze transatlantiche, che vedono il nostro paese trampolino di lancio delle aggressioni colonialiste
3. Promuovere livelli superiori di coordinamento e organizzazione territoriale, in grado di rafforzare la battaglia per allontanare finalmente questa lugubre presenza dal nostro territorio, sviluppando il rapporto con i Comitati esistenti a livello nazionale .
4. Uscita dell’Italia dalla NATO e scioglimento della NATO stessa
5. Opposizione alle politiche di sicurezza dell’Unione Europea definite di peace keeping, copertura ideologica che cela la proiezione militarista e guerrafondaia del “polo europeo”

Ci siamo dati tre ambiti diversi di confronto ed operatività aperti a tutti:

1. Il Comitato scientifico
2. La Commissione rapporti con il territorio
3. La Commissione libro bianco

¬ Particolare attenzione metteremo nel lavoro di controllo e vigilanza sulle scelte, gli orientamenti e le decisioni prese a livello delle Amministrazioni locali.
In questa attività chiederemo uno specifico impegno agli eletti nei vari organi istituzionali che intenderanno partecipare ai lavori del Comitato

RICHIESTE ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI:

1) Quali strumenti s’intendono adottare per un possibile monitoraggio ambientale indipendente delle attività della base? È possibile costituire un gruppo di lavoro in grado di preparare uno specifico piano di prevenzione ed evacuazione delle popolazioni in caso di incidente grave nella base di Camp Darby?

2) Il porto di Livorno è inserito nella lista degli 11 porti italiani che ricevono natanti a propulsione nucleare o trasportanti armi nucleari . In base al decreto legislativo 230 del 1995 i cittadini debbono sapere se vivono in un’area a rischio nucleare. Attraverso quali strumenti politici ed istituzionali le amministrazioni comunale e provinciale di Livorno hanno intenzione di premere sulla Prefettura perché finalmente realizzi e distribuisca alla popolazione il suddetto piano di evacuazione?
3) Chiediamo che la Regione Toscana assuma lo stesso atteggiamento di ostruzionismo all’interno del Comitato Misto Paritetico per ogni tipo d’attività inerente la base di Camp Darby, conformemente all’atteggiamento tenuto dalla Regione Sardegna
4) Proponiamo l’assunzione da parte delle amministrazioni locali dell’obiettivo della “Riconversione preventiva” della base USA di camp Darby, cioè di un atteggiamento politico e operativo che pianifichi sin da subito, e cioè prima dell’effettiva partenza delle truppe americane, le condizioni per il ripristino dell’area ad uso esclusivamente civile.