REPORT SESSIONE DISARMO DELLA ASSEMBLEA DI FIRENZE

Sintesi delle proposte emerse nella Sessione sul DISARMO all’assemblea nazionale dell’11 e 12 febbraio 2006

Il resoconto della sessione sul disarmo e smilitarizzazione è stato
redatto da Patrizia Creati e Nella Ginatempo. Il dibattito si è svolto
per circa due ore con interventi brevi e centrati soprattutto sulle
proposte di iniziative. La sessione si è richiamata esplicitamente, per
le analisi delle problematiche coinvolte, al Forum del movimento
contro la guerra dell’anno scorso, i cui Atti sono stati presentati e
distribuiti nel corso della Assemblea. Riconnettendosi direttamente
alla stella polare delle analisi di quel Forum- richiesta di una svolta
nella politica estera italiana, fuoruscita dell’Italia dal sistema di
guerra- il dibattito della sessione ha approfondito due tematiche
principali: le fabbriche d’armi e la loro riconversione, le basi
militari sul territorio italiano, con particolare riguardo a quelle che
detengono le armi di distruzione di massa ( Ghedi-Aviano in primo luogo
ma anche Camp Darby e Sigonella e tutti gli 11 porti nucleari
italiani).

Principali obiettivi politici proposti per una campagna generale e
locale di disarmo e smilitarizzazione dei territori:

 Connettere la lotta contro il commercio di armi alla riconversione
produttiva delle fabbriche d’armi attraverso vertenze regionali come in
Lombardia che producano leggi per la riconversione delle produzioni
armiere.
 Chiusura delle produzioni di armi chimiche e di distruzione di massa
come le clusters bombs prodotte nel Lazio.
 Creazione di una zona denuclearizzata nel MEDITERRANEO (Nuclear Free
Zone in Medio Oriente) attraverso una campagna da generalizzare a
livello internazionale (Forum Sociale Europeo di Atene) che rilanci
contemporaneamente lo smantellamento graduale degli arsenali delle
grandi potenze atomiche nel rispetto dei Trattati (TNP).
 Campagna di solidarietà a Mordecai Vanunu per l’abolizione dell’
atomica di Israele.
 No all’inserimento di Israele nella Nato. No ai piani della NATO
per la creazione di una forza di reazione rapida (che coinvolge anche l’
Italia)
 No ai PIANI DI AMPLIAMENTO DELLE BASI in Italia (Maddalena,
Sigonella, Camp Darby, Taranto)
 No alla finta riconversione verso il peacekeeping (es. Camp Darby)
denunciato come una forma mascherata della guerra globale che occupa
militarmente territori conquistati in forma neocoloniale e che,
mescolando personale militare e funzioni civli “militarizza l’
umanitario”.
 Proposta di assunzione da parte delle amministrazioni locali dell’
obiettivo della “riconversione preventiva” della base U.S.A. di Camp
Darby, cioè di un atteggiamento politico e operativo che pianifichi ed
organizzi sin da subito, e cioè prima dell’effettiva partenza delle
truppe statunitensi, le condizioni per il ripristino dell’area ad uso
esclusivamente civile.
 Proposta alle amministrazioni locali di farsi co-promotrici presso
la Regione Toscana per la costituzione di un “Fondo Regionale per la
riconversione della base di Camp Darby” dal quale attingere per avviare
controlli ambientali indipendenti, promuovere studi per la
riqualificazione del territorio liberato, finanziare borse di studio
per progetti di riuso dell’area, promuovere corsi di formazione per la
riqualificazione degli addetti civili della ex- base militare,
organizzare pool di esperti (ingegneri, architetti, economisti,
ambientalisti, pacifisti) in grado di elaborare proposte concrete di
riconversione attuabili sin da subito.
 Proposte simili per la “conversione preventiva” sono state elaborate
dalla rete Vialebasi e in particolare dai comitati di Aviano,
Sigonella, la Maddalena e Taranto e sono presenti sul sito www.
vialebasi.net, strumento della campagna Vialebasi.

PROPOSTE OPERATIVE

CAMPAGNA PER UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SUL DISARMO.

Questa campagna si fonda sulla scrittura di un testo di legge che deve
raccogliere in sei mesi 50.000 firme per essere presentato alla
discussione parlamentare nel nuovo Parlamento.
Vantaggi di questa campagna: a) -avere uno strumento di iniziativa e
lotta sui territori che unifichi le iniziative locali in una
prospettiva di mutamento anche istituzionale della situazione delle
basi militari in Italia ; b) -poter sensibilizzare l’opinione pubblica
su questi temi costruendo consenso nei territori; c)- costruire una
pressione dal basso che amplifichi l’autonomia del nostro movimento
rispetto al futuro governo ed al futuro parlamento per imporre la
discussione e l’approvazione parlamentare della nostra legge di
iniziativa popolare.
Allo scopo di avviare questa campagna si è proposto di formare un
GRUPPO DI LAVORO per scrivere un TESTO DI LEGGE di iniziativa
popolare
Il gruppo di lavoro è in progress e per formarlo e riunirlo rivolgersi
a :

sito: http://www.vialebasi.net
casella di posta: nellagin@fastwebnet.it

Ne fanno parte associazioni e reti come Bastaguerra ( mailing. list.
bastaguerra@yahoogroups.com), Vialebasi, Forum di Firenze, Comitato
Camp Darby,
i Comitati di lotta per la smilitarizzazione dei vari territori ( da
Sigonella, al Lazio, alla Sardegna etc., associazioni di giuristi e di
scienziati contro la guerra. Il gruppo elabora una bozza che sarà
sottoposta alla consultazione in rete. Si riunisce a breve dopo il 18
marzo.

 Seminario nazionale su Basi Militari e Armi di distruzione di massa
 Seminario nazionale sulla Riconversione delle fabbriche di armi a
Brescia.

Entrambi i seminari si organizzeranno dopo le elezioni.

Proposta IALANA:

 Apertura di una campagna per il sostegno pubblico della Citazione in
giudizio dei comandi militari U.S.A. per la detenzione illegale di
armi atomiche ad Aviano.
 Promuovere la presentazione di citazioni, come quelle dei cittadini
di Pordenone, contro gli U.S.A. da parte

a) di cittadini in prossimità di basi (Ghedi) e porti (Livorno,
Taranto, La Spezia, Gaeta, La Maddalena, ecc…) che ospitano armi
nucleari (stabilmente o temporaneamente). Potrebbe rafforzare queste
azioni legali la presenza in prima persona di personalità,
rappresentanti sindacali e istituzionali (Sindaci per la Pace, ecc…).
b) di associazioni legalmente riconosciute, che abbiano esplicitamente
nei propri fini statutari il disarmo nucleare.

Premessa Nel processo civile non c’è la costituzione di parte civile,
ma (è l’equivalente) l’intervento nel processo.

Chi può intervenire nel processo

 Altri cittadini che vivono in prossimità (ad es. tutti i cittadini
che vivono vicino ad Aviano possono intervenire alle citazioni già
presentate, quindi associarsi a quel procedimento).
 Le Associazioni che possono intervenire a quel processo sono quelle
su scala nazionale che risultano in un elenco del Ministero degli
Interni (altre associazioni possono chiedere di entrare in quell’
elenco) e che abbiano nello statuto pace, ambiente, disarmo, ecc. (
quindi ARCI, WWF,?.).
 Per cittadini che vivono vicino ad altre basi o porti (diversi da
Aviano) che ritengono più opportuna la presentazione di altre
citazioni ai rispettivi tribunali.
 Gli avvocati della IALANA confermano la loro disponibilità ad
occuparsi di queste nuove citazioni, anche se la partecipazione di
legali locali è auspicabile (es. Menzione a Pisa-Livorno).

 Adesione alla campagna ADDIO ALLE ARMI, attraverso la partecipazione
al sito www.addioallearmi.org. Si tratta di un appello ai candidati per
le prossime elezioni politiche affinché sottoscrivano una dichiarazione
di impegno per una politica di pace in dieci punti che toccano le
principali problematiche del movimento contro la guerra senza se e
senza ma.
 19 marzo “Ispezione civile ad Aviano”.
 Campagna di boicottaggio dei marchi di guerra.
 2 giugno azione diretta non violenta di contestazione della
eventuale PARATA MILITARE.
 7 luglio partecipazione al processo contro Rumsfeld ad Aviano.