La nuova base militare di Vicenza «Rimodulazione» delle forze Usa

di Manlio Dinucci
Nell’annunciare il nullaosta del governo a una nuova base Usa nell’aeroporto Dal Molin di Vicenza, il vicepremier Rutelli ha spiegato che tale area serve alla «rimodulazione della 173a Airborne Brigade», che potrà così avere «un’idonea sistemazione logistica nella sua nuova configurazione». Non ha però spiegato in che cosa consista questa «rimodulazione». Eppure si tratta di una storia emblematica.

La 173a brigata aviotrasportata non nasce a Vicenza ma nella lontana Okinawa nel marzo 1963, quando gli Usa iniziano l’escalation in Vietnam. E’ la prima unità dell’esercito a esservi inviata nel maggio 1965. Qui rimane per oltre sei anni, partecipando a 14 campagne. Le azioni in cui si distingue sono le incursioni con gli elicotteri, tipo quella resa famosa dal film Apocalypse Now. Nel gennaio 1972 la brigata viene trasferita negli Usa e disattivata. Risuscita quasi trent’anni dopo quando, finita la guerra fredda, gli Usa hanno già combattuto due guerre (Iraq e Jugoslavia): nel giugno 2000 la brigata di fanteria della Setaf (Forza tattica nel Sud Europa) viene «ridisegnata» quale 173a brigata aviotrasportata, «raccogliendo l’orgogliosa eredità di questa storica unità».
La nuova 173a brigata, acquartierata nella caserma Ederle di Vicenza, se ne dimostra degna. Nel marzo 2003, dopo che la Turchia ha negato l’uso del proprio territorio, la brigata viene proiettata da Vicenza nell’Iraq del nord, dove apre un nuovo fronte dell’operazione «Iraqi Freedom». Poi, nel marzo 2005, da Vicenza viene inviata a combattere in Afghanistan. Poiché le guerre in Iraq e Afghanistan continuano, la 173a brigata deve ora essere potenziata.
A questo punto è necessario ripercorrere le fasi di un’altra «rimodulazione», quella della Setaf da cui dipende la 173a brigata. La Forza tattica statunitense del Sud Europa nasce nel 1955: il suo primo quartier generale viene posto a Camp Darby (il cui uso è stato concesso agli Usa nel 1951), mentre la maggioranza delle truppe è acquartierata a Vicenza. Qui, nel 1965, viene trasferito il Comando Setaf. Con la fine della guerra fredda questo comando, considerato logistico fino al 1992, viene trasformato prima in «comando d’appoggio», quindi in «comando di teatro» responsabile «del ricevimento, della preparazione al combattimento e del movimento avanzato delle forze che entrano nella regione meridionale per una guerra».
La Setaf dispone a tale scopo del 14o battaglione di trasporto, che rifornisce le forze arrivate da basi esterne con il materiale bellico tenuto a Camp Darby e in altri depositi. Dispone allo stesso tempo della 173a brigata e altre unità, che vengono proiettate direttamente nei teatri bellici. Grazie ad esse la Setaf ha svolto un ruolo di primaria importanza nella guerra contro la Jugoslavia, in quelle contro l’Iraq e in altre operazioni, anche in Africa. La Setaf dipende infatti dall’Eucom (Comando europeo degli Usa), la cui area di responsabilità comprende l’intera Europa, gran parte dell’Africa e alcune zone del Medio Oriente: 91 paesi.
Ora l’area di operazioni della Setaf si è estesa all’Afghanistan: ha infatti dislocato propri soldati sulle «impervie montagne di Bagram», dove sono «impiegati nella guerra globale al terrorismo». Tra queste forze vi è la 173a brigata, l’unica unità aviotrasportata a diretta disposizione del Comando europeo Usa. D’altronde, spiega la Setaf, la sua «missione» è quella di «aggiungere personale per diventare una Divisione». Tra non molto, quindi, può darsi che a Vicenza sia acquartierata non più una brigata ma una divisione aviotrasportata, che avrà bisogno di ulteriori spazi. Necessari, dirà Rutelli, per l’ulteriore rimodulazione delle forze statunitensi in Italia e, contestualmente, della sovranità italiana.