Comunicato di solidarietà ai lavoratori licenziati a Camp Darby
Solo la lotta paga !
Comunicato di solidarietà ai lavoratori licenziati a Camp Darby
Solo la lotta paga !
Apprendiamo con rabbia e con sdegno la notizia dei colleghi licenziati dalla base militare di Camp Darby in seguito ad un controverso e ricattatorio “progetto di ristrutturazione e potenziamento” dello scalo deciso dal comando U.S.A. che precedentemente aveva già messo “bellamente” alla porta 54 lavoratori con contratto a termine.
Che questi “nuovi” licenziamenti siano stati programmati e preannunciati mesi prima, non mitiga il duplice dramma che tali ingiustificabili estromissioni comportano, anzi! Da una parte 141 famiglie che vivevano di solo salario vengono gettate sul lastrico e avviate, a capo chino, come vittime sacrificali di un sistema iniquo e feroce, a rinfoltire le schiere dei poveri e dei diseredati di questa “repubblica fondata sul lavoro”(art.1 Cost.!); dall’altra, quanti avrebbero dovuto e potuto opporsi ed impedire, per ruolo e per coscienza, il concretizzarsi di quella ignobile “decisione” non hanno fatto altro che rappresentare, d’un colpo, la “garanzia del silenzio” sulle scelte datoriali, e l’”analgesico delle illusioni” su un danno gravissimo ed irreparabile per tutti i lavoratori, scaricando “altrove” le responsabilità di quanto è accaduto, ed ammantando di un fatalismo sciocco ed irresponsabile l’evolversi dell’intera vicenda. Per altro, accostare all’idea di “ristrutturazione” quella di “potenziamento”, mentre si “scaricano” decine e decine di lavoratori spiega chiaramente, in una sintesi brutale ma efficace, l’equazione tra massimo sfruttamento e massimo profitto! E per di più, su questo più che infelice contesto, si ventila l’ipotesi minacciosa di altre 40 unità da mandare a casa, anch’esse senza salario, né tutele!
Alla vergognosa prevaricazione dei “vertici” della base ed alla ignavia senza fine dei sindacati “di stato” va contrapposto un nuovo livello di coscienza e conflittualità; tutti i lavoratori devono acquisire la capacità di individuare le cause reali di questo disastroso disagio sociale ed infrangere le logiche fuorvianti e fallimentari della compatibilità e della concertazione!
Nel maggio del ’97 dopo l’aggiudicazione della gara d’appalto per i servizi di assistenza a terra nella base di Sigonella, la nuova società di gestione ridusse d’autorità, senza confronto né trattativa, il salario di 144 dipendenti su 265 di oltre il 43%, e licenziò in due riprese 44 lavoratori. Oltre 4000 ore di sciopero, mesi di picchetti ai cancelli, blocchi stradali, sciopero della fame (46 giorni, con conseguenze irreversibili), cariche della polizia e denunce a non finire, si conclusero con la riassunzione di tutti i licenziati (tranne di uno, che vinse poi la causa di reintegro e risarcimento tanto in appello che in cassazione), mentre per il salario, per i diritti sindacali e per la riconversione a scopi civili della base siamo ancora in lotta!
Per questo percorso, che ulteriormente ci accomuna, desideriamo perciò esprimere non una solidarietà ipocrita e parolaia, come sono abituati a fare collaborazionisti e ruffiani in giallo, ma militante solidarietà, fattiva e di classe, a tutti i lavoratori licenziati e in lotta per la riconquista, e per la difesa, del proprio posto di lavoro.
La loro vittoria sarà una vittoria di tutta la classe lavoratrice ! La sconfitta del capitalismo imperialista e guerrafondaio sarà una vittoria di tutti gli sfruttati !
Ed ognuno ricordi sempre che “l’emancipazione della classe operaia è opera e frutto della classe stessa”. Niente illusioni, e a testa alta!
CUB TRASPORTI settore aereo Sigonella
Comitato di Lotta Aeroportuali Sigonella
Sigonella, 2 maggio 2006