“COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL’IRAQ”
“COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL’IRAQ”
E ADESSO VIA DALL’IRAQ. SUBITO!
Ancora morti a Nassirya. Questa volta non è toccato agli irakeni uccisi ogni giorno nei bombardamenti e nei rastrellamenti, o a quelli giustiziati dagli squadroni della morte. Tutte vittime senza volto e senza nome, e quindi inesistenti per una opinione pubblica occidentale sempre più distratta.
Questa volta è toccato ai militari italiani, di nuovo. Di loro ci diranno tutto, avremo nuovi eroi e nuovi martiri da esibire nella celebrazione della parata militare del 2 giugno insieme alla potenza delle “nostre” forze armate.
I primi responsabili delle morti in Iraq, di quelli che cadono sotto i colpi degli occupanti e di quelli che cadono sotto i colpi della Resistenza, sono i governi che hanno deciso di mandare migliaia di soldati ad ammazzare e a farsi ammazzare in terra irakena in nome del petrolio e della superiorità “democratica” della civiltà occidentale.
In Italia la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, nonostante la propaganda guerrafondaia, continua a volere la fine della partecipazione italiana all’occupazione dell’Iraq.
Ma gli atteggiamenti e le dichiarazioni di Prodi e di alcuni dei più autorevoli esponenti del centrosinistra all’indomani della pur risicata vittoria elettorale non lasciano ben sperare. I se e i ma sono così tanti da mettere in ombra la promessa del ritiro dei militari da Nassirya. I balbettii di una sinistra che si definisce radicale ma che non punta i piedi sulla questione del ritiro e delle missioni militari all’estero, è molto, molto preoccupante.
Vale la pena di morire, e di ammazzare, per difendere gli interessi dell’Eni a Nassirya o la status di potenza in Afghanistan, nei Balcani etc?
Crediamo di no, e continueremo a ribadirlo. Anche il 2 giugno e il giorno in cui il Parlamento Italiano dovrà decidere se rifinanziare le missioni militari italiane all’estero.
COMITATO NAZIONALE PER IL RITIRO DEI MILITARI ITALIANI DALL’IRAQ
viadalliraqora@libero.it