APPELLO FERMARE LA GUERRA, RITIRARE LE TRUPPE

Appello alle realtà politiche, sociali, sindacali, agli intellettuali
ed alle singole soggettività pacifiste di Pisa e Provincia

FERMARE LA GUERRA, RITIRARE LE TRUPPE
Appello alle realtà politiche, sociali, sindacali, agli intellettuali
ed alle singole soggettività pacifiste di Pisa e Provincia
Il governo appena insediatosi inizia a muovere i primi passi , trovandosi di fronte il macigno della guerra e dell’occupazione militare di Iraq, Afghanistan, Kosovo, per citare le maggiori aree di conflitto e crisi in atto.
Le perduranti ambiguità sulla parata del 2 giugno, militarizzata negli ultimi anni per volere dell’ex Presidente della Repubblica Ciampi, ci deludono. Chiediamo con forza che questa occasione si trasformi in un segnale di discontinuità, con una marcia senza alcun corpo né vessillo militare, all’insegna invece dei valori costituzionali nati dalla Resistenza antifascista , a partire da quell’Articolo 11 divenuto bandiera del grande movimento pacifista italiano.
Di fronte a questi segnali ambigui e negativi riteniamo vada riaffermata con forza l’autonomia del movimento dalle scelte del governo, anche oggi che nella maggioranza di governo ci sono forze politiche con cui in questi anni sono stati condivisi percorsi della mobilitazione No War.
Il prossimo voto del Parlamento sul rifinanziamento delle missioni militari all’estero sarà una scadenza cruciale e di sostanza, che segnerà per un intera fase politica gli orientamenti del la politica estera dell’Italia. Di fronte a questo passaggio cruciale vogliamo ribadire che le missioni militari in Iraq e Afghanistan costituiscono una gravissima violazione dell’Art. 11 della nostra Costituzione e, allo stesso tempo, un fallimento costoso e sanguinoso sia per il nostro paese che per le popolazioni dei paesi occupati militarmente.
Mascherare questo fallimento parlando di “exit strategy” invece che di ritiro immediato, vorrebbe dire occultare un dato di fatto: queste due guerre imposte dall’amministrazione Bush e condivise dai suoi alleati, si sono rivelate una sconfitta determinata soprattutto dalla resistenza e dalla ostilità delle popolazioni irachena e afgana, dalla delegittimazione della strategia di guerra operata in tutto il mondo dall’azione dei movimenti.
Intorno a questa scadenza occorre annunciare sin da ora che il movimento No War non retrocederà dagli obiettivi avanzati fino ad oggi: ritiro immediato delle truppe dai teatri di guerra. In questo senso è condivisibile il recente appello lanciato da autorevoli personalità del mondo pacifista (Strada, Zanotelli, Dall’Olio, Ciotti) sottoscritto da centinaia di persone e associazioni.
Il giorno della votazione in parlamento, i palazzi dove verrà discusso e deciso il rifinanziamento delle missioni militari saranno circondati e assediati dal movimento No War proveniente da tutta Italia che non accetterà niente di meno che una chiara revoca del finanziamento alla guerra e il ritiro immediato delle truppe da Iraq e Afghanistan.
Questo è ciò che chiede chiaramente da anni la maggioranza della società e che nessuna maggioranza parlamentare può permettersi di negare. Il movimento No War interpreta ed esprime il sentimento diffuso di questa maggioranza sociale, la politica non può non tenerne conto. L’opposizione al rifinanziamento di qualsiasi missione all’estero in cui sia previsto l’impiego di truppe italiane, anche quelle definite di “peacekeeping”, il ritiro immediato di tutte le truppe italiane dalle zone di guerra: dall’Iraq, dall’Afghanistan, dai Balcani e da ogni altro scenario di guerra, l’abbattimento delle spese militari e l’aumento degli investimenti sociali sono le condizioni per rovesciare la cultura militarista che in questi anni si è diffusa nel nostro paese, attraverso la retorica patriottarda sulle forze armate e sulle “ missione di pace”.
Nei prossimi giorni occorre determinare le condizioni per una forte pressione dal basso che spinga per il ritiro delle truppe italiane dalle zone di guerra.
Il seguente appello si rivolge a tutte le soggettività che nella nostra città hanno composto il forte e variegato movimento contro la guerra. Occorre battere un colpo, evidenziare la nostra determinazione nel continuare a batterci per il ritiro delle truppe “senza se e senza ma”.
Con questo obiettivo proponiamo per lunedì 19 giugno una assemblea aperta dalla quale dovrà scaturire un percorso di mobilitazione ampio e condiviso, in grado di rilanciare la battaglia contro la guerra a partire dai nostri territori, dal ritiro delle nostre truppe, contro i nuovi venti di guerra che minacciano altri paesi in medio ed estremo Oriente, America Latina, Africa ed Est Europa.

Adesioni collettive all’appello giunte ad oggi
Circolo ARCI agorà di Pisa, Comitato Unitario per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby – Associazione Italia/Cuba, sez. Camilo Cienfuegos, Pisa – Rete dei Comunisti, Pisa – Associazione Comunista Il Pianeta Futuro – Confederazione COBAS Pisa – Circolo PRC Ponsacco (PI) – Amr Prog. Com., Movimento Cost. Partito Comunista Dei Lavoratori Versilia, Pisa, Livorno – Circolo ARCI Cortemagno Pisa – PRC Essere Comunisti, Pisa – Circolo PRC A. Tognetti, Pisa

Adesioni individuali all’appello giunte ad oggi
Ezio Menzione, avvocato – Manlio Dinucci, saggista – Valter Lorenzi, Comitato nazionale per il ritiro delle truppe dall’Iraq – Andrea Venturi, consigliere comunale PRC al Comune di S.Giuliano Terme – Giovanni Bruno, insegnante COBAS Scuola – Federico Giusti confederazione COBAS Pisa – Paolo Barrucci, docente presso l’Università di Firenze – Mario D’Acunto, Ricercatore – Marirosa Di Stefano, Prof. Dip.to di Fisiologia e Biochimica – Donatella Salcioli, capogruppo "Verdi per la pace" consiglio provinciale di Pisa – Gianfrancesco Lusini, segretario cittadino PdCI – Paolo Fornai, Ingegnere, Portavoce Verdi Pisa – Ascanio Bernardeschi, Comitato politico regionale toscano PRC – Carlo Bauer,Prof.Associato Università di Pisa – Antonio Rotundo – Antonino Drago – Carla Pellegrini, insegnante – Virgilio Barachini Segretario Provinciale della Provincia di Pisa e membro della Segreteria Nazionale dell’Unione Inquilini – Maria Francesca Zini, responsabile pace PRC Pisa – Chiara dal Canto, consigliera comunale del PRC al Comune di Ponsacco – Barbara Giannini, consigliera comunale del PRC al Comune di Ponsacco – Dario Danti, segretario provinciale PRC Pisa – Riccardo Toniolo, volontario di Emergency – Abramo Tesoro, programmatore – Fabrizio Casola Comitato Politico Regionale PRC – Clara Reina, ex insegnante – Antonio Bencini Farina – Marcello Di Pietro, sistemista informatico di supporto – Daniele Ippolito, Coordinatore Provinciale dei Giovani Comunisti – Monica Zoppè, Ricercatrice biologa, CNR, Pisa – Giovanni Gianfreda, impiegato

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